Sanificazione

BONIFICA E SANIFICAZIONE DI AMBIENTI E ATTREZZATURE

Circolare n° 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute – Protocollo n° 24482 del 31 luglio del 1996

TERMINOLOGIA – Cos’è la sanificazione

La sanificazione è regolamentata nel Decreto Ministeriale N. 274 del 1997 che definisce le attività da svolgere.

La sanificazione periodica prevista nel Protocollo Ministeriale prevede il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti anche mediante la distruzione e L’ inattivazione di organismi patogeni (virus).

SOGGETTO DEPUTATO ALLO SVOLGIMENTO DI TALE ATTIVITÀ – Chi lo può fare?

Lo possono svolgere solo le aziende registrate presso la Camera di Commercio con specifico codice ATECO e che hanno individuato e nominato un RTO – Responsabile Tecnico Operativo che abbia determinati requisiti.

MODALITA’ D’INTERVENTO – Come devono essere condotte queste operazioni?

Le modalità d’intervento sono quelle riconosciute dal Ministero della Salute. La circolare N.5443 del 22 febbraio menziona la metodologia da adottare e le tipologie di prodotti che devono essere impiegati nelle attività di sanificazione e decontaminazione.
Vanno pulite le superfici di maggior contatto quali muri, maniglie di porte e finestre, corrimano servizi igienici e sanitari, tastiere dei pc mouse, tastiere di ascensori, telefoni e macchine di distribuzione alimenti oltre ai pavimenti sui quali si deposita attraverso le goccioline di saliva il virus che viene poi veicolato dalle scarpe in tutti gli ambienti anche quelli domestici. Le bocchette dell’aria sono anch’esse punto di deposito e propagazione del virus come qualsiasi mobile e oggetto presente in un ambiente persino muri e tappezzerie sino ad un’altezza di 2 metri (raccolgono le goccioline di uno starnuto o di un colpo di tosse).
Per la pulizia di tutto questo la circolare 5443 raccomanda l’impiego di:
• ipoclorito di sodio 0,1% – 0,5 %
• etanolo 70%
• perossido di idrogeno 0,5%
questi prodotti devono essere utilizzati con attenzione su alcuni materiali in quanto particolarmente aggressivi.
Il protocollo 24482 del 31 luglio del 1996 e successive ricerche scientifiche come quella condotta dal professor D’Agostini del Dipartimento di Medicina
Sperimentale dell’Università di Tor Vergata attestano l’efficacia dell’Ozono come disinfettante per eliminare batteri e virus (oltre che acari e muffe).
Questo gas ha la capacità di penetrare in tutti gli spazi e nei tessuti senza lasciare traccia e senza danneggiare i materiali per questo risulta molto efficace e pratico da impiegare in determinati ambienti dove non sia possibile impiegare prodotti aggressivi come quelli sopra menzionati.

TEMPISTICHE – Quando va Fatta?

Sia la circolare 5443 del 22 Febbraio che il protocollo del 14 marzo ribadiscono che l’attività deve essere fatta e deve avere una certa periodicità senza però stabilirne la frequenza.
Essendo tale pratica finalizzata alla salvaguardia della salute delle persone sui luoghi di lavoro è ragionevole pensare di doverla eseguire prima della riapertura di un esercizio e ripeterla con una frequenza in funzione dell’attività svolta e dal flusso di persone in essa coinvolte. La definizione della frequenza è quindi in capo al DL, al Medico Competente e all’RLS incaricati della valutazione del Rischio Biologico.
E’ sicuramente obbligatorio eseguirla secondo le indicazione della circolare 5443 immediatamente dopo aver rilevato in un ambiente di lavoro un caso
confermato di COVID-19.

COSTI – Quanto costa?

Gli interventi di sanificazione hanno ovviamente un costo dipendente da differenti variabili tra cui la definizione della più idonea metodologia da impiegare.

Il decreto Cura Italia per supportare e incentivare questi interventi riconosce una specifica agevolazione tramite il credito d’imposta, nella misura del 50%, sulle spese sostenute e documentate fino ad un massimo di 20.000 euro per l’anno 2020. Non solo, per lo svolgimento di tali attività, come previsto al P.to 4 del Protocollo, si può anche ricorrere all’impiego degli ammortizzatori sociali.